La Tecar terapia è una tecnica riabilitativa utilizzata per trattare traumi e infiammazioni. Nata nel 1997 in Spagna, questa terapia è diventata negli ultimi anni sempre più popolare in quanto si è dimostrata particolarmente efficace nell’attenuare o eliminare dolori e infiammazioni a carico di articolazioni e muscoli come traumi, tendinopatie, lesioni ai legamenti, stiramenti, strappi muscolari e distorsioni. La Tecar terapia, in alcuni casi, viene anche utilizzata per la riabilitazione post-operatoria.
Quali sono i benefici della Tecar terapia?
Uno dei vantaggi della Tecar terapia risiede nel potere curativo del calore generato direttamente all’interno del tessuto e non quindi veicolato dall’esterno verso l’interno come nelle altre tecniche terapeutiche. Come detto poc’anzi, la Tecar terapia consente di accelerare i processi rigenerativi naturali dell’organismo riducendo il dolore e consentendo un più rapido recupero della lesione che presenta il paziente.
Come funziona la Tecar terapia?
La Tecar terapia viene eseguita con l’utilizzo di uno speciale apparecchio che genera un campo magnetico ad elevata intensità e a cui è collegata una piastra metallica che, a sua volta, viene fatta passare dal fisioterapista sulla zona da trattare. L’apparecchio è in grado di aumentare la vasodilatazione della zona trattata, accelerando i processi riparativi delle cellule e contribuendo così ad una notevole riduzione dei tempi di recupero.
L’apparecchio provoca inoltre un aumento della temperatura dall’interno e un conseguente aumento del flusso sanguigno nei tessuti che si stanno trattando.
Con la Tecar si possono utilizzare due diverse tipologie di elettrodi: capacitivo e resistivo. Il primo agisce sui tessuti molli ad alto contenuto di acqua come i muscoli e i vasi sanguigni; il secondo ha maggior effetto in tessuti con minor concentrazione di acqua come tendini, ossa, tessuto adiposo e articolazioni. Durante il trattamento è comunque possibile utilizzare entrambi gli elettrodi in maniera alternata.
La durata della seduta dipende dalla patologia: solitamente dura massimo 30 minuti, ma può essere necessario un ciclo di 5-10 trattamenti.